Nella bozza della legge di bilancio è confermato un aumento progressivo dei fondi da stanziare per le borse di formazione specialistica in ambito medico a partire dal 2019 e fino al 2023. Ciò, come afferma la stessa relazione tecnica alla legge, permetterebbe l’aggiunta di 900 borse di studio ogni anno. L’investimento del Governo sulle borse di specializzazione ammonterà, nel 2023, a poco meno di 100 milioni di euro in più di quanto già stanziato in questi anni.
Luca Galli, vicepresidente del CNSU, afferma:
È un primo, fondamentale passo verso la risoluzione di questo problema. Al CNSU avevamo presentato una mozione che chiedeva al MIUR e al Ministero della Salute di lavorare a stretto contatto per fare chiarezza e dipanare la complessa situazione della formazione medica in Italia. Il fabbisogno che chiediamo al Governo di coprire è di 8.500 borse di specializzazione all’anno, circa 1600 borse in più rispetto a quanto ad oggi veniva bandito. Un aumento di 900 borse è un segnale positivo che ci lascia ben sperare per il futuro ma siamo ancora agli inizi. E’ necessario che il fabbisogno sia colmato subito. Il sistema sanitario rischia di ingolfarsi, con conseguenze negative, tra le altre cose, per la qualità della formazione dei nuovi medici.
Andrea Ceriani, presidente del CLDS, continua:
Il lavoro che il CLDS sta svolgendo, sia al CNSU sia nelle università in cui è presente, sta dando i suoi frutti. L’aumento delle borse di specializzazione è una bella vittoria, va accolta come tale ma non ci soddisfa pienamente. Il fabbisogno non è stato ancora colmato e, in ogni caso, i problemi vanno ben oltre lo stanziamento dei fondi. Continueremo a lavorare sul tema, dialogando e collaborando con le associazioni che insieme a noi stanno portando avanti questo lavoro. Abbiamo tante proposte e tanti input differenti e rinnoviamo il nostro interesse per cercare una soluzione definitiva, assieme.